I libri del mese 🏛️ Novembre 2024
I classici che non ci piacciono, tre recensioni (di cui una a 5 stelle!), le notizie del mese e tanti ebook in sconto
🤢 Prologo: autori famosi (+ me) che criticano i classici
Recentemente mi sono imbattutto in un vecchio (2017) articolo (🇬🇧) di Literary Hub che riporta il parere di autori famosi che dicono quali sono i classici della letteratura che detestano. Ho appreso, ad esempio, che Virginia Woolf ha detestato l’Ulisse di James Joyce (titolo sulla mia lista di classici da recuperare), oppure che David Foster Wallace non ha apprezzato particolarmente American Psycho di Bret Easton Ellis (che invece io ho amato). Ce ne sono molti altri e lascio a te scoprire quali sono gli altri titoli della lista.
Io, come ho già avuto modo di raccontarti in questa newsletter, posso adesso dire di condividere le critiche fatte da Charlotte Brontë a Emma di Jane Austen (che ho trovato di una pesantezza rara), ma potrei anche aggiungere alla lista l’estrema fatica che ho fatto nel leggere L’Aleph di Borges e Pastorale Americana di Roth. Eviterei di menzionare i classici che ho detestato ai tempi del liceo, perché credo di non essere stato nel giusto stato mentale per poterli giudicare in modo maturo. Ma articolo mi ha fatto sentire decisamente meno solo.
E sono sicuro che anche tu ne abbia in mente almeno uno che hai assolutamente detestato, no? Se ti va, fammelo sapere commentando o rispondendo a questo numero della newsletter.
In parte, la community di iscrittə si è già espressa in questo thread nella nostra chat Substack, nel quale chiedevo consigli su quali classici tenere nella mia lista e quali eliminare. Se non l’hai già fatto, puoi aggiungere il tuo suggerimento anche lì.
📖 Libri che ho letto nell'ultimo mese (o giù di lì)
Flow di Mihály Csíkszentmihályi (ROI Edizioni)
⭐️⭐️⭐️ | Ormai sentivo di non poter più rinviare la lettura di questo saggio, viste le innumerevoli volte che l’ho trovato citato in altri testi generi vari, ultimo dei quali la biografia di LeBron James, di cui ti ho parlato il mese scorso. Flow è infatti considerato una “pietra miliare” per questa tiplogia di letteratura che si pone al confine tra la psicologia e lo sviluppo personale. Nello specifico, il saggio di Csíkszentmihályi (copia-incolla del cognome OBBLIGATORIO), pubblicato nel 1990, esplora quella particolare condizione, appunto definita “flow” o “esperienza ottimale”, in cui una persona riesce a incanalare le proprie energie mentali e fisiche ottenendo risultati significativi pressoché senza sforzo. Questo tipo di condizione si può verificare in contesti e situazioni molto diverse, dalla pratica sportiva allo studio o alla lettura, dallo sforzo profuso in contesto lavorativo al tempo che trascorriamo con la famiglia e con gli amici. La prima parte è stata per me senza dubbio la più interessante, a partire dalla definizione di che cosa sia la coscienza e di come il modo in cui utilizziamo la nostra attenzione influenzi la qualità della vita. Sempre nella prima parte, il testo riesce a essere anche abbastanza “pratico”, fornendo indicazioni su come favorire il benessere e come migliorare la qualità di vita. Nell’ultima parte (che pensavo erroneamente fosse la più concreta), si passano in rassegna le interconnessioni tra esperienza ottimale e i diversi ambiti dell’individuo e della vita (il corpo, le amicizie, il lavoro, la famiglia, le situazioni stressanti) per arrivare alla conclusione dedicata alla creazione del significato. Tutto molto “alto”, ma soprattutto questa è la parte in cui emerge l’anima più bacchettona dell’autore, che più volte critica chi guarda la televisione, chi assume droghe e chi fa sesso promiscuo. Meno male che non può vedere che cosa facciamo oggi a distanza di 30 anni.
🔮 Consigliato per chi: è interessato a temi che riguardano la psicologia e i suoi risvolti sul vivere quotidiano
💯 Pagine: 448
When: The Scientific Secrets of Perfect Timing di Daniel H. Pink (Cannongate) (🇬🇧)
⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ | Era da un po’ di tempo che non mi capitava di leggere un saggio che mi desse la sensazione di aver imparato molte cose nuove e, al tempo stesso, di farmi venire la voglia di tradurle al più presto in azioni concrete. When è un libro che parla del tempo: non è una riflessione filosofica, piuttosto una riflessione con risvolti pratici su quello che la scienza ha scoperto rispetto al tempismo (nel corso della giornata, degli anni, della propria vita, ecc…) delle azioni che svolgiamo. Ad esempio, spiega quando sarebbe più opportuno svolgere attività analitiche e quando quelle creative, oppure perché sono così importanti gli “inizi”, quelli del calendario o simbolici, e come sfruttarli al meglio. Ho apprezzato particolarmente anche la struttura del libro: ogni capitolo ha un suo tema (la giornata, l’inizio, la fine e i passaggi intermedi, la sincronizzazione dei propri ritmi) e ciascuno si conclude con una sezione contenente alcune “linee guida”, ossia consigli e proposte su come utilizzare al meglio gli insegnamenti emersi nelle pagine precedenti. Diciamo che i miei interessi le mie perversioni per il sonno e tutto ciò che ruota attorno ad esso hanno trovato in questo saggio un ottimo complemento.
🔮 Consigliato per chi: è sempre alla ricerca di modi per migliorare le proprie giornate.
💯 Pagine: 240
Non so per quale motivo io l’abbia acquistato e letto in inglese. Non mi ero accorto che nel 2020 è stata pubblicata anche la versione italiana.
Come il mese scorso per The Shallows, ho voluto scrivere anche in questo caso un articolo su Medium per raccontare quali sono le cose più importanti che ho appreso leggendo When e come possono essere utili nella vita quotidiana. Se ti interessa approfondire, basta cliccare sul pulsante sotto.
Quelli che restano di Gerbrand Bakker (Iperborea*)
⭐️⭐️⭐️| Gli ingredienti affinché questo libro potesse davvero piacermi c’erano tutti. È innanzitutto una storia LGBTQIA+: Simon, il protagonista, è un ragazzo gay che fa il parrucchiere (come suo padre e suo nonno prima di lui) e vive una routine fatta di lavoro, passione per il nuoto e una tranquilla vita da single. È poi un romanzo che affronta il tema delle mancanze e dell’essere soli: Simon, infatti, ha perso il padre in un incidente aereo e per questo motivo non l’ha mai conosciuto. La madre, che lavora come educatrice in una piscina dove svolgono attività persone con disabilità intellettive, preferisce non parlare mai dell’argomento. Sarà però uno scrittore, interessato a scrivere una storia che riguarda suo padre, a risvegliare in lui la curiosità. Ma questo non è l’unico elemento che animerà la vita più o meno piatta del protagonista: quest’ultimo infatti realizza di provare una forte attrazione fisica per uno dei ragazzi con cui lavora la madre. Il risveglio del corpo, l’assenza di una figura paterna, la ricerca di contatti e connessioni umane (con tutte le loro difficoltà) sono le ottime premesse su cui poggia Quelli che restano. E per più di metà del racconto sono stato davvero convinto che potesse diventare uno dei miei preferiti del 2024. Ma nella parte finale qualcosa si è “rotto”: non ho capito del tutto alcune scelte nello sviluppo della trama, così come ho avuto la sensazione che il finale sia arrivato in modo affrettato e non del tutto conclusivo.
*Ringrazio Iperborea per avermi fatto avere una copia di questo libro che accarezzavo da un po’ di tempo nella mia lista dei desideri ❤️
Pagine: 320
Consigliato per chi: sente che la propria vita non è del tutto completa e si interroga sulle mancanze che si trovano nel mondo contemporaneo.
🗞 News sul mondo dei libri in ordine sparso
Han Kang ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura, ma ha deciso di non festeggiare (per delle buone ragioni, almeno secondo il suo punto di vista).
Halloween è ormai alle nostre spalle, ma se sei alla ricerca di titoli horror, qui c’è una bella lista (🇬🇧) di Literary Hub (con tanto di valutazione del livello di paura per ciascun libro consigliato).
È uscito il rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2024.
Un bel numero della newsletter
che riflette su un tema a me caro e che abbiamo affrontato anche su queste pagine: come ricordare ciò che si legge?Hai difficoltà nel leggere perché il tuo telefono ti distrae continuamente? Ci pensa (🇬🇧) il Guardian.
Si è discusso molto (🇬🇧) di recente negli Stati Uniti perché sempre più spesso gli studenti e le studentesse dei college più prestigiosi iniziano gli studi senza essere minimamente abituati a leggere libri.
In una nuova puntata speciale del podcast Comodino è possibile ascoltare un’intervista con Rachel Cusk.
Perché le case editrici pubblicano quasi sempre prima la versione hardcover e poi quella paperback (ossia la più popolare nonché economica)? In questo articolo (🇬🇧) qualche risposta.
Te lo avevo già segnalato in passato, ma in occasione dell’uscita del suo nuovo libro Nexus si torna a parlare e a criticare le semplificazioni che usa Yuval Noah Harari.
I 10 libri (🇬🇧) che hanno lasciato un segno negli anni ‘90.
🛒 Offerte e promozioni interessanti
Fino al 30 novembre puoi approfittare dei seguenti e numerosi sconti (tutti link affiliato) su libri che sono stati protagonisti in passato (nel bene e nel male) di questa newsletter:
Limonov di Emanuele Carrère
Minimalismo digitale di Cal Newport
I vagabondi di Olga Tokarczuk
Il sale della terra di Jeanine Cummins
La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead
Middlesex di Jeffrey Eugenides
L’acqua del lago non è mai dolce di Giulia Caminito
Un ragazzo di Nick Hornby
Come sempre, ti ho riportato solo quelli che ho letto e recensito, ma trovi l’elenco completo a questo link (sono complessivamente 40 pagine di libri in sconto).
Siccome queste offerte sono tutte relative al formato digitale, ti segnalo un articolo che avevo scritto per spiegare perché secondo me ha senso leggere (anche) in formato ebook. Lo trovi su Medium, magari ti convinco.
Al momento è attiva una promozione sull’abbonamento a Kindle Unlimited (fino al 9 ottobre) con 30 giorni gratis oppure due mesi a 0,99€, durante i quali poter leggere qualsiasi titolo presente nel catalogo.
👋 Epilogo
La newsletter torna sabato 7 dicembre 2024, quando noi polentoni festeggiamo Sant’Ambrogio, per l’ultimo numero di quest’anno.
Come sempre ti invito a scrivermi nel caso volessi farmi sapere che cosa ne pensi dei libri che ho recensito (magari non sei d’accordo!) o consigliarmi qualcosa che hai letto (qui o nella chat). Ah, e non dimenticarti di farmi sapere quali sono i classici che detesti!
Infine, ti ricordo che puoi seguirmi su Medium, X, Instagram, Goodreads e Threads.
Buona lettura e alla prossima!
Andrea
Anch'io ho amato American Psycho!!!
When finisce dritto tra i prossimi libri da leggere, ne ho bisogno! Il classico che ho detestato invece è stato La certosa di Parma, di una noia che dire mortale è un complimento 💀