📢 Prologo: edizione straordinaria‼️
Te lo dico subito, così puoi decidere se cestinare direttamente questa e-mail (o andare direttamente in fondo): non sarà un’edizione come le altre. Ok, alla fine troverai come sempre qualche link alle notizie e agli approfondimenti più importanti (secondo il mio insindacabile giudizio) del mese scorso, nonché i libri in offerta. Ma non ci saranno le consuete tre recensioni.
Ce ne sarà solo una. Che in realtà sono sette. Forse hai intuito, forse no, forse ti sei già rottə i coglioni degli indovinelli. E quindi ti do il benvenuto alla Newsletter di ottobre 2023: Alla ricerca del tempo perduto Edition.
📖 (7) libri che ho letto negli ultimi tre anni (o giù di lì)
Alla ricerca del tempo perduto di Marcel Proust (Mondadori)
Perché l’ho letto?
Questa è una bella domanda, essendo passati tre anni da quando l’ho acquistato ed essendo la mia memoria ormai capace andare poco indietro nel tempo (visto il tema che affrontiamo oggi…). Sforzandomi notevolmente, sono riuscito a ricostruire che questo era uno dei titoli contenuti nella lista stilata da Vanni Santoni nel suo La scrittura non si insegna. Questa lista era definita “dieta” e conteneva tutti quei testi che secondo lui andavano letti prima di ipotizzare anche solo per sbaglio di avvicinarsi alla scrittura. Ce n’erano molti altri (alcuni nel frattempo li ho letti), ma siccome non sono una persona a posto decisi di partire da quello più sfidante di tutti: oltre 2.000 pagine divise in sette volumi.
Fisicamente come si presenta?
Dicevamo, 2000 pagine e sette volumi. Qui si pone la prima scelta: procurarsi i volumi separati oppure un’edizione che li contenga tutti? Io ho scelto questa seconda opzione e, col senno di poi, è stata una scelta di merda. Il libro, in effetti, è estremamente grande (17.5 x 7.1 x 23.8 cm), pesante e ingombrante. Tutt’altro che ergonomico. Se hai l’abitudine di leggere a letto come me, trovare una posizione comoda è pressoché impossibile. Per non parlare del rischio di addormentarsi e farselo cadere in faccia procurandosi contusioni e ferite multiple. Allo stesso modo, se ti piace leggere sui mezzi pubblici o in vacanza, ti assicuro che portarsi appresso 2,116 kg (l’ho appena pesato) è un’idea che non ti sfiorerà mai. Quindi il mio suggerimento è di acquistarlo in versione ebook (per altro è incluso nell’abbonamento a Kindle Unlimited) oppure in volumi separati. Se invece sei fuori di testa come me, questo è il link alla versione che ho letto (e che, se non altro, consente di risparmiare rispetto all’acquisto dei setti libri).
Che tipo di esperienza è leggere La ricerca? È davvero così sfidante?
È senza dubbio un’esperienza. Non è il libro più divertente che abbia letto. Non è nemmeno la trama più avvincente della storia (nella prefazione, tra le tante cose, c’è una sintesi di ciascuno dei sette volumi condensata in 10 righe. Potrebbero essere sufficienti queste sintesi per dire di aver letto i principali avvenimenti). Ma è una lettura senza dubbio unica, diversa da tutto ciò che ho incontrato fin qui nella mia vita. E lo è sia per l’ambizione di quest’opera e del suo autore (cioè quella di scrivere un romanzo che copra l’intera esistenza del suo narratore e, al tempo stesso, riflettere sul concetto di tempo, di ricordo, di esistenza), sia per lo stile di scrittura (che include i celebri periodi interminabili che caratterizzano Proust). Ci ho messo circa tre anni e non lo consiglierei affatto a chi non è un lettore appassionato.
Ma quindi, di che cosa parla?
È un libro che racconta la vita del Narratore (del quale non viene quasi mai menzionato il nome, ma che ha molte caratteristiche riconducibili allo stesso Proust), e dei personaggi che incontra (e include alcune digressioni sulla storia di alcuni di questi): Gilberte, Albertine, Odette, Swann, Bloch, Françoise, il barone di Charlus, la duchessa di Guermantes et tant d’autres (cit.) Si svolge a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la prima parte del Novecento, racconta così di riflesso alcuni avvenimenti storici che hanno impatti sulle vite dei protagonisti, come l’affaire Dreyfus e, ultima in ordine cronologico, la Grande Guerra. C’è anche da dire che i personaggi appartengono all’aristocrazia, per cui questi non fanno molto altro se non andare in villeggiatura, fare passeggiate, ricevere gente a casa propria, organizzare feste. Con grande invidia del sottoscritto.
Come consigli di leggerlo?
Suggerirei di mettersi fin da subito nell’ottica di leggerlo un po’ per volta, senza troppo ottimismo sul tempo che servirà per finirlo. Io ho alternato periodi in cui mi sforzavo di andare avanti a periodi in cui lo lasciavo chiuso nel cassetto. Sempre per il ciclo grazziarcazz, consiglio l’articolo che tempo fa è stato pubblicato sul Post dal titolo Come leggere “Alla ricerca del tempo perduto”. Al suo interno si trovano diverse “strategie” per affrontare questa esperienza e renderla meno faticosa. Alcune di queste hanno aiutato anche me, soprattutto nei momenti più neri. Un alleato prezioso è stato senza dubbio l’ascolto del podcast Chez Proust: Ilaria Gasapri accompagna gli ascoltatori in un viaggio in 14 puntate, ciascuna con un tema specifico, che rivela innanzitutto che esiste un mondo di invasati della Recherche, gente che l’ha letto varie volte e l’ha perfino trovato divertente (!). Ma ognuno ha le sue perversioni e chi sono io per giudicare. Chez Proust mi è comunque stato utile per approfondire meglio alcuni passaggi, ma anche a volte ricordarmi di personaggi e avvenimenti che col passare del tempo iniziavano a svanire dalla mia memoria.
Alla fine ti è piaciuto o no?
Nonostante io abbia fin qui cercato disperatamente (e probabilmente senza successo) di fare il brillante, non posso dire che non mi sia piaciuto. È un’esperienza che sono contento di aver fatto (ma che non rifarei, al contrario degli invasati nel podcast Chez Proust) e ci sono stati dei volumi che mi sono goduto più di altri (il mio preferito è stato sicuramente l’ultimo). Non avrò mai il coraggio di andare in giro a dire che è il libro della mia vita, ma se proprio dovessi esprimere un giudizio in stelline come si usa fare da queste parti gliene darei ⭐️⭐️⭐️⭐️.
Direi che l’ho fatta lunga abbastanza (ma mai quanto Proust). Se non hai già schiacciato il tasto "cestina” oppure “unsubscribe” e magari ti interessa saperne di più, scrivimi e ne parliamo volentieri. Dal prossimo mese prometto di tornare alle “solite” recensioni.
🗞 News sul mondo dei libri in ordine sparso
Sono cent’anni dalla nascita di Italo Calvino (iconico).
Ho trovato davvero molto interessante questo numero della newsletter
sulle sfide che si affrontano nel tradurre un libro come Detransition, baby (nella mia lista di letture da affrontare ASAP).
A chi è andato il premio Nobel per la letteratura quest’anno.
I libri del mese di settembre a cura della redazione di Rivista Studio
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Trovi l’elenco completo a questo link.
👋 Epilogo
Ci leggiamo per un nuovo numero tra circa un mese, ossia il primo sabato di novembre (il 4, per la precisione).
Come sempre ti invito a scrivermi nel caso volessi farmi sapere che cosa ne pensi di quel che scrivo, consigliarmi qualcosa che hai letto, oppure comunicarmi qualsiasi cosa (compreso il disgusto).
Infine, ti ricordo che puoi seguirmi su Twitter, Instagram e, ovviamente, su Goodreads.
Buona lettura e alla prossima!
Andrea